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La prima raccolta di un poeta che rappresenta la realtà con crudezza, ma senza compiacimenti, grazie anche al rifiuto della perfezione formale e alla consapevolezza di quanto le "impurità" possano essere fertili. Queste "fertili impurità" fruttificano di sezione in sezione: dalle brevi "Epigrafie" alla realtà fotografata in "Quel che si vede", dalla violenza o pochezza del sesso in "L'ora della specie" alle folgoranti intuizioni delle "Poesie laconiche".